Con il PNRR prende forma la scuola del futuro secondo il decalogo delle archistar

da | Architecture, Design

Sarà l’architettura ad avere un ruolo fondamentale nella nuova concezione delle scuole del futuro, dal punto di vista delle architetture, degli spazi e degli arredi. Fondamentali le Linee guida orientative per gli ambienti di apprendimento e per la didattica, presentate alla Triennale di Milano dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Direttive che saranno alla base del concorso di progettazione delle nuove scuole previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Linee guida per il concorso di progettazione delle nuove scuole

Le Linee guida “Progettare, costruire e abitare la scuola”, sono pensate per fornire un nuovo orizzonte culturale sulla scuola e dare indicazioni utili ai progettisti.

Le Linee guida – si legge nella nota del Ministero – sono il frutto del prezioso lavoro di alcuni grandi architetti, che si sono confrontati insieme a pedagogisti ed esperti della scuola, all’interno del gruppo di lavoro istituito dal Ministro Bianchi e composto da: gli architetti Stefano Boeri, Mario Cucinella, Renzo Piano, Cino Zucchi, Massimo Alvisi, Sandy Attia, Luisa Ingaramo, il dott. Andrea Gavosto, il Prof. Franco Lorenzoni, la dott.ssa Carla Morogallo.

Indicazioni sfociate in un decalogo che va a definire le dieci caratteristiche principali che una scuola per il futuro dovrebbe avere per essere non solo luogo di formazione, ma anche centro di socialità e presidio per il territorio di riferimento:

  1. Una scuola di qualità, con un’architettura che consenta a tutti di riconoscere il suo ruolo civico nel territorio.
  2. Una scuola a basso consumo, concepita con il più basso impatto ambientale possibile e con contenute necessità di manutenzione.
  3. Una scuola sostenibile, costruita con materiali eco-compatibili, di provenienza locale o riciclati.
  4. Una scuola aperta, un luogo permeabile con spazi accoglienti per la comunità anche oltre l’orario scolastico.
  5. Una scuola fra dentro e fuori, in cui gli spazi esterni, come cortili, terrazze, giardini pensili, siano anch’essi ambienti di formazione.
  6. Una scuola per apprendere meglio, in cui l’aula sia il fulcro di un sistema flessibile in grado di ospitare diverse configurazioni e allargarsi agli spazi limitrofi, a seconda dell’esigenze della didattica.
  7. Una scuola per chi ci lavora, in cui gli ambienti per il personale siano ripensati come risorse dell’azione educativa e favoriscano la co-progettazione.
  8. Una scuola per i cinque sensi, per favorire un apprendimento che coinvolga intenzionalmente corporeità e movimento, efficace e inclusivo.
  9. Una scuola attrezzata, in cui gli arredi possano essere resi funzionali in base alle esigenze di volta in volta diverse.
  10. Una scuola connessa, con nuove tecnologie in tutti gli ambienti, stabili, veloci, sicure, protette e capillari.

E’ dunque evidente che alla base di questi interventi vi sia la volontà di affrontare diversamente la didattica, come ha spiegato il ministro Bianchi:

“Un nuovo modo di concepire gli edifici scolastici porta con sé un nuovo modo di fare scuola. Il documento delinea principi che orientano la progettazione e la costruzione di nuovi istituti scolastici, ma anche i comportamenti di chi li abita: studentesse, studenti, personale scolastico, famiglie e comunità. Ringrazio tutti i componenti del gruppo di lavoro per il loro contributo: un atto di civismo importante. Il PNRR è un’azione collettiva per il presente e il futuro delle nuove generazioni. Dopo settimane di lavoro, posso annunciare inoltre che abbiamo aumentato le risorse a disposizione del bando, dagli iniziali 800 milioni previsti a circa 1,17 miliardi”.

Sul tema è intervenuto anche Stefano Boeri:

“Abbiamo immaginato il futuro della scuola, la più estesa infrastruttura sociale del nostro Paese, come uno spazio sostenibile perché autosufficiente dal punto di vista energetico e insieme verde, a contatto con la natura. Abbiamo immaginato per le nuove scuole un’architettura attrattiva e aperta tutte le ore del giorno, tutti i giorni dell’anno e per tutte le età. Un luogo di formazione e di incontro. Il cuore civico dell’Italia del futuro”.

E Cino Zucchi:

“Winston Churchill disse un giorno ‘diamo forma ai nostri edifici, e da quel momento i nostri edifici danno forma a noi. Una scuola contemporanea deve saper incarnare nei suoi spazi fisici e nel suo rapporto con l’intorno urbano tutti i valori di questo secolo, primi tra tutti sostenibilità e inclusività, attraverso una pedagogia ‘implicita’ e aperta piuttosto che prescrittiva.Tra gli estremi del monumento e del puro contenitore, gli edifici scolastici dovranno favorire nuovi modelli di apprendimento ospitandoli in un luogo accogliente e flessibile, capace di diventare lo sfondo amato di una comunità allargata e di dare forma alla metamorfosi ambientale delle città”.

Vediamo come funzionerà nel pratico. Il concorso di progettazione consentirà di attuare il ‘Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica’ (Missione 2 – Componente 3 – Investimento 1.1 del PNRR) che mira a realizzare 195 nuovi edifici scolastici per garantire a 58 mila studenti di frequentare scuole moderne, verdi e sicure, dimezzando il consumo di energia e abbattendo le emissioni annue di gas serra. Secondo il PNRR, il Piano è destinato ai casi in cui è più conveniente ricostruire che fare lavori di adeguamento sismico o efficientamento energetico dell’esistente, in particolare nelle zone ad alto rischio sismico.

Pin It on Pinterest

Share This