Quando si decide di ristrutturare casa, una delle prime domande che sorgono è: serve la CILA o SCIA? Capire quale pratica edilizia presentare è fondamentale per evitare sanzioni e ritardi nei lavori. In questa guida ti spieghiamo in modo chiaro la differenza tra le due e quando è necessario presentarle. Ecco cosa scoprirai:
- Cos’è la CILA e in quali casi è obbligatoria
- Quando serve la SCIA e cosa la distingue
- Come scegliere la pratica giusta per la tua ristrutturazione
Cos’è la CILA e quando serve
La CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) è il titolo abilitativo più semplice previsto dal Testo Unico dell’Edilizia. Si utilizza per lavori di manutenzione straordinaria che non modificano parti strutturali dell’edificio. Ecco alcuni esempi pratici:
- Rifacimento di pavimenti, impianti e rivestimenti
- Spostamento di tramezzi interni non portanti
- Ristrutturazione di bagni e cucine
Per la CILA è necessario l’intervento di un tecnico abilitato (geometra, architetto o ingegnere), che assevera il progetto e presenta la comunicazione al Comune. I lavori possono iniziare subito dopo la protocollazione, senza tempi di attesa.
Cos’è la SCIA e quando è obbligatoria
La SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) è una pratica edilizia più complessa, richiesta per interventi che modificano elementi strutturali o la distribuzione complessiva degli spazi. Tra i casi più comuni troviamo:
- Apertura di nuove finestre o porte su facciate
- Realizzazione o demolizione di muri portanti
- Cambio di destinazione d’uso (es. da abitazione a ufficio)
Anche la SCIA deve essere firmata da un tecnico abilitato e può essere utilizzata per iniziare subito i lavori, purché la documentazione sia completa. Tuttavia, in caso di errori, il Comune può sospendere i lavori entro 30 giorni per effettuare verifiche.
CILA o SCIA: come scegliere quella giusta
La scelta tra CILA o SCIA dipende dalla tipologia e dall’entità dei lavori. Un intervento di semplice manutenzione o ristrutturazione interna richiederà quasi sempre una CILA. Se invece il progetto prevede modifiche strutturali o ampliamenti, servirà la SCIA.
Per non sbagliare, è sempre consigliabile:
- Consultare un tecnico professionista per una valutazione preliminare;
- Verificare il regolamento edilizio comunale, che può variare da città a città;
- Evitare lavori senza permesso, poiché possono comportare sanzioni fino a diverse migliaia di euro.
Costi e tempi di presentazione
Il costo per una CILA o SCIA varia in base alla complessità del progetto e agli onorari del tecnico. Generalmente, una CILA costa tra i 250 e i 600 euro, mentre una SCIA può arrivare fino a 1.000-1.500 euro.
I tempi di approvazione sono rapidi: entrambi i titoli consentono di iniziare subito i lavori, ma la differenza sostanziale è nella responsabilità del tecnico e nel controllo postumo del Comune.
Errori da evitare nella presentazione
Uno degli sbagli più comuni è credere che piccoli lavori non necessitino di alcuna comunicazione. In realtà, anche la sostituzione di impianti può richiedere la CILA. Al contrario, presentare una CILA al posto di una SCIA può portare a blocchi del cantiere e sanzioni amministrative.
Affidati a un tecnico per una ristrutturazione senza sorprese
Ora che conosci la differenza tra CILA o SCIA, sai quanto sia importante scegliere il titolo edilizio corretto per la tua ristrutturazione. Ogni progetto è unico e va valutato con competenza tecnica, perché anche un piccolo errore nella scelta della pratica può comportare ritardi, multe o addirittura la sospensione dei lavori. Un tecnico qualificato saprà analizzare la situazione, verificare la normativa comunale e guidarti passo dopo passo nella corretta presentazione dei documenti.
Hai dubbi sul tuo caso specifico? Contatta un architetto o un geometra di fiducia: ti aiuterà a presentare la pratica giusta, ottimizzare tempi e costi e iniziare i lavori in modo sicuro, efficiente e pienamente conforme alla legge.
