Alla Biennale Architettura Pisa si celebra la Rinascita

da | Architecture, Urbanistica

Urges è da sempre attenta a intercettare le tendenze del settore in un’ottica di continuo aggiornamento e miglioramento e, perché no, di ispirazione. Di grande interesse il tema scelto per la quarta edizione della Biennale di architettura di Pisa nato dall’esigenza di pensare il destino delle nostre città, degli spazi privati come di quelli pubblici, dopo lo shock che l’emergenza sanitaria ha rappresentato per l’intero assetto sociale: la Rinascita intesa come ripartenza, uno stato mentale, un desiderio, una necessità di rigenerarsi alla fine di un periodo così difficile, che ha messo a dura prova le nostre certezze e ci ha costretto a ripensare concretamente il nostro futuro. Senza dimenticare che il cambiamento è in atto è ormai irreversibile.

Biennale di Pisa 2021

La quarta edizione della Biennale di Pisa individua due direzioni fondamentali di ricerca: lo spazio individuale e lo spazio collettivo. Al loro interno si individuano quattro sezioni che affronteranno ambiti specifici ma tra loro necessariamente connessi:

Abitare la città. La casa e il quartiere: la Biennale si pone come laboratorio di idee per elaborare nuove strategie volte a individuare nuovi standard abitativi che rispondano alle esigenze oggi emerse. Il quartiere si qualifica come spazio collettivo capace di attivare dinamiche sociali virtuose, strettamente collegato con altri quartieri, ricco di servizi di scala e di verde e ben relazionato con il centro della città.
1000 Parchi e 1000 Giardini: la diffusione nelle città di spazi pubblici e di aree a carattere naturalistico, come luoghi sicuri e di qualità, in tutte le forme, dimensioni e posizioni, costituirà di certo nel prossimo futuro un requisito essenziale per un più corretto ed esteso sviluppo sociale. A lungo la realizzazione di parchi urbani e periurbani è stata lo strumento principe di riequilibrio dell’espansione. Oggi si ragiona affiancando a questi un’idea di diffusione più capillare di luoghi collettivi di diversa natura, che costruiscano un’infrastruttura di continuità e di qualità.
Ripensare lo spazio del lavoro: le dinamiche imposte dalla pandemia hanno portato alla luce nuove condizioni di lavoro, generando una richiesta di nuovi spazi a ciò conformati e producendo la necessità di modificare o convertire quelli sino a ieri adibiti a ospitare funzioni che probabilmente saranno svolte in futuro secondo modalità diverse dal passato.
Il progetto per l’ambiente. Nuove strategie di equilibrio: la revisione delle modalità di attuazione di molte attività e il conseguente ripensamento degli spazi di vita quotidiana non potranno prescindere dall’elaborazione di una diversa filosofia progettuale che si avvalga anche delle più sofisticate tecnologie capaci di ridurre al minimo l’impatto ambientale. Il progetto come metodo al centro delle strategie.

La forzata sospensione dovuta alla pandemia deve rappresentare un momento di riflessione che consenta di mettere a fuoco i punti deboli dell’organizzazione della nostra società; si offre così un’occasione unica per tracciare nuovi orizzonti che consentano di migliorare la qualità della vita delle persone ed attenuare le differenze emerse con evidenza in ambito sociale.

Una nuova concezione dell’abitare all’interno dello spazio domestico e alla scala del quartiere, la ricerca di forme diverse di flessibilità e di mobilità, la necessità di nuovi standard abitativi che rispondano alla esigenza di dotare ogni alloggio di un vero spazio aperto, di spazi che consentano la possibilità di lavoro a distanza, la creazione di un sistema di aree verdi urbane e periurbane, la trasformazione dello spazio del lavoro in funzione dei cambiamenti in atto, la ricerca di un rapporto migliore tra ambiente naturale e ambiente antropizzato tramite lo sfruttamento delle nuove tecnologie: queste saranno le direttrici di ricerca per capire come migliorare lo spazio individuale e lo spazio collettivo delle persone.

L’urbanistica e l’architettura regolano l’organizzazione dello spazio nel quale ci muoviamo e, dunque, la nostra vita quotidiana. La quarta edizione della Biennale di Pisa vuole offrire uno spazio di confronto tra esperienze realizzate e visioni future contribuendo all’elaborazione di nuovi modelli capaci di cogliere le trasformazioni in atto.

L’iniziativa (8 – 17 ottobre 2021) prevede in primo luogo l’allestimento di un’esposizione di progetti che affronteranno il tema della Biennale, cui si affiancheranno incontri e convegni. Tutto l’evento è indirizzato a un pubblico di diversa formazione e fascia d’età, costituito dai residenti nell’area vasta pisana insieme agli addetti ai lavori e appassionati di architettura che saranno informati sull’intero territorio nazionale attraverso i diversi mezzi di comunicazione e promozione dell’iniziativa.

Una previsione di sviluppo del verde urbano da qui al 2035 per rendere Pisa “una città possibile”, un sistema urbano in cui sia favorita la qualità della città attraverso la connessione dell’edificato alla rete dei parchi e dei giardini pubblici, alla rete della mobilità dolce e della mobilità fluvestre, in generale dell’infrastruttura ecologica, in modo da accrescere la salute ambientale ed offrire opportunità di incontro e fruizione degli spazi pubblici per i cittadini. Questo è il senso della mostra allestita dall’Ufficio Verde del Comune nello spazio Sopra le Logge.

Obiettivi ambiziosi, ma necessari.

Pin It on Pinterest

Share This