Nel settore dell’edilizia sostenibile, i certificati green rappresentano strumenti fondamentali per valutare l’impatto ambientale, il comfort e l’efficienza energetica degli edifici. Tra i più autorevoli a livello internazionale spiccano LEED, BREEAM e WELL, ognuno con specifiche caratteristiche e criteri di valutazione. Questi standard sono ormai punti di riferimento per architetti, progettisti e costruttori che puntano alla sostenibilità, ma anche per investitori e utenti sempre più attenti alla qualità e al benessere degli spazi. Scopriamo insieme in cosa consistono questi certificati green, quando sono nati e cosa li distingue.
LEED: il pioniere della sostenibilità
Il LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) è uno dei certificati green più conosciuti e diffusi al mondo. È stato sviluppato nel 1998 dal U.S. Green Building Council con l’obiettivo di promuovere edifici a basso impatto ambientale, energicamente efficienti e salubri per chi li vive. LEED valuta l’intero ciclo di vita di un edificio, dall’efficienza energetica all’utilizzo di materiali eco-compatibili, dalla gestione delle acque alla qualità dell’aria interna.
Il sistema di valutazione si articola in diversi livelli (Certified, Silver, Gold e Platinum) e si adatta a differenti tipologie edilizie: nuove costruzioni, ristrutturazioni, edifici esistenti, scuole, retail e altro ancora. La certificazione LEED è oggi un potente strumento di marketing e valorizzazione immobiliare, oltre che una garanzia di sostenibilità. In Italia ha preso piede a partire dagli anni 2000, soprattutto per progetti di grande visibilità e in contesti urbani innovativi.
BREEAM: l’approccio britannico alla qualità ambientale
Il BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method) è il più longevo tra i certificati green, essendo stato introdotto nel 1990 nel Regno Unito. Sviluppato dal BRE (Building Research Establishment), si tratta del primo sistema di certificazione ambientale al mondo applicato al settore edilizio.
BREEAM valuta le performance ambientali degli edifici in base a numerosi criteri: gestione dell’energia, uso efficiente dell’acqua, materiali impiegati, gestione dei rifiuti, inquinamento, ecologia del sito e benessere degli occupanti. Il sistema assegna un punteggio complessivo e una classificazione (Pass, Good, Very Good, Excellent, Outstanding) che riflette la sostenibilità del progetto.
Uno degli aspetti distintivi di BREEAM è la sua flessibilità geografica, grazie a versioni adattabili ai diversi contesti nazionali. In Italia, BREEAM è utilizzato soprattutto nel settore immobiliare commerciale, dove viene apprezzato per la sua capacità di valorizzare edifici sia nuovi che esistenti secondo parametri ambientali rigorosi.
WELL: il benessere al centro della progettazione
A differenza di LEED e BREEAM, il protocollo WELL concentra la sua attenzione sul benessere delle persone che vivono o lavorano negli edifici. Introdotto nel 2014 dall’International WELL Building Institute, il sistema WELL si basa su evidenze scientifiche in ambito medico, psicologico ed ergonomico. È il più giovane tra i certificati green, ma ha rapidamente guadagnato popolarità nel mondo della progettazione avanzata.
WELL valuta dieci aree chiave: aria, acqua, alimentazione, luce, movimento, comfort termico, acustica, materiali, comunità e salute mentale. L’obiettivo non è solo ridurre l’impatto ambientale, ma migliorare attivamente la salute e la qualità della vita degli occupanti. La certificazione può essere integrata con altri protocolli come LEED, rendendo un edificio sostenibile anche dal punto di vista umano.
In Italia, WELL sta trovando spazio in uffici, scuole e ambienti sanitari, rispondendo all’esigenza crescente di progettare spazi che favoriscano l’equilibrio psicofisico e la produttività. È particolarmente apprezzato nel post-pandemia, quando la qualità degli ambienti interni è diventata una priorità.
Scegliere il certificato green giusto per costruire sostenibile
I certificati green LEED, BREEAM e WELL non sono semplici etichette, ma strumenti di progettazione e valutazione che influenzano profondamente il modo in cui costruiamo e viviamo gli spazi. Ognuno risponde a esigenze diverse: LEED privilegia l’efficienza e la sostenibilità complessiva, BREEAM punta sulla completezza tecnica e sull’adattabilità, mentre WELL mette al centro la salute e il benessere umano.
Scegliere il certificato giusto dipende dagli obiettivi del progetto e dal contesto in cui si opera. In ogni caso, l’adozione di un protocollo di certificazione ambientale rappresenta oggi un passo imprescindibile verso un’edilizia responsabile, innovativa e orientata al futuro. Per chi opera nei settori dell’architettura, dell’urbanistica e dell’edilizia, conoscere e applicare i certificati green è una competenza strategica.