Cosa sappiamo del “supersalone 2021“? Durante la conferenza stampa nel giardino della Triennale di Milano si è svolta la presentazione dell’evento speciale 2021 del Salone del Mobile.Milano. Tanti i giornalisti e i rappresentanti delle aziende espositrici presenti.
Supersalone 2021: ecco come sarà
Beppe Sala, Sindaco di Milano, ha definito l’evento quale opportunità unica di rilancio della città; Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia, ha sottolineato quanto la manifattura sia un valore strategico per l’intero sistema Paese; Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, ha parlato di imprenditori coraggiosi; Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri, ha ricordato l’impegno di promozione estera dell’appuntamento, in collaborazione con ICE. Insomma, far ripartire Milano e l’Italia, riaffermando il primato nel design del Salone del Mobile.Milano è stato l’auspicio di tutti.
Sul palco, poi, Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, che ha ribadito il coraggio delle imprese nell’organizzare una manifestazione in un anno così difficile e complicato. Un evento che, inevitabilmente, si configura come edizione di transizione – straordinariamente diversa dal passato –, che si farà ponte verso il futuro per accogliere, tra sette mesi, l’esposizione numero sessanta. Sarà, quindi, un unicum fatto di professionalità, capacità sartoriale di pensare e immaginare nuovi spazi, esposizioni, esperienze. A seguire, Maria Porro, presidente di Assarredo, ha commentato come, in un momento di grande cambiamento, la capacità di reinventarsi e il desiderio di fare squadra siano stati il motore principale di questa iniziativa che, ancora una volta, saprà esprimere al meglio la qualità del settore arredo e dell’intera filiera. Un evento – finalmente – in presenza, che sarà supportato dall’innovativa piattaforma digitale del Salone (al suo debutto il 30 giugno), pensata non solo per presentare prodotti ma per offrire servizi unici a tutti gli addetti al settore.
Ed ecco arrivare il turno dell’architetto Stefano Boeri, curatore designato, che, in primis, ha svelato il nome dell’evento: sarà un “supersalone”, un momento unico, superlativo,una piattaforma di lavoro corale che rileggerà la grammatica del Salone stesso; un appuntamento che uscirà dai confini di un incontro puramente commerciale per guardare a inedite contaminazioni, aperture, fusioni ed estroversioni nel rispetto delle regole e dei protocolli sanitari contro la diffusione del coronavirus. Se questo è il concept, il format ha conquistato tutti: una grande biblioteca del design che celebrerà la rinnovata attenzione per gli spazi dell’abitare contemporaneo e la cui scenografia valorizzerà le novità e le creazioni messe a catalogo negli ultimi 18 mesi dalle aziende con i loro prodotti storici.
I 5 coprogettisti
Ma Boeri non vuole raccontare da solo il “supersalone”, e chiama a raccolta i 5 co-progettisti da lui scelti per affrontare questa sfida-avventura: Andrea Caputo, Maria Cristina Didero, Anniina Koivu, Lukas Wegwerth e Marco Ferrari ed Elisa Pasqual di Studio Folder, insieme a Giorgio Donà, co-founder e direttore di Stefano Boeri Interiors. E, così, si apprende come l’allestimento in Fiera non prevedrà stand ma lunghi setti paralleli, studiati per le specifiche categorie merceologiche, che permetteranno alle aziende di raccontare la propria identità e i propri prodotti su pareti verticali e superfici orizzontali intervallati da aperture che ritmeranno i percorsi. Una maglia espositiva fluida e dinamica che consentirà al visitatore di navigare liberamente all’interno di un enorme archivio, nazionale e internazionale, della creatività, dell’eccellenza e del saper fare. In ottica di circolarità e sostenibilità, poi, tutti i materiali e le componenti dell’allestimento sono stati pensati per poter essere smontati e successivamente riutilizzati.
Ma le novità non finiscono qui. Tra aree comuni e spazi collettivi, speaker corner e oasi di relax, il “supersalone” si lascerà contaminare da esperienze food, momenti di intrattenimento anche musicale, una mostra tematica curata da ADI e dagli alberi del progetto Forestami. Un cortocircuito culturale e creativo, diremmo, che diventerà un vero e proprio happening che scriverànuova storia e farà la differenza.