Urges vince la gara e firma la progettazione di Euroflora 2025

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“Un ritorno al passato con un piede nel futuro” così Mauro Ferrando, presidente di Porto Antico di Genova, ha annunciato mercoledì 3 aprile 2024, nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi “Euroflora 2025”. Sarà la XIII edizione della Mostra internazionale di piante e fiori, unico appuntamento italiano tra le floralies europee riconosciute da AIPH-International Association of Horticultural Producers. In programma dal 24 aprile al 4 maggio 2025, Euroflora vedrà per quest’anno il ritorno della manifestazione alla sua storica sede, in una veste tutta nuova: l’ex quartiere fieristico, oggi oggetto di un grande intervento di rigenerazione urbana firmato dall’architetto Renzo Piano, diventerà il nuovo Waterfront di Levante.

Euroflora 2025: gli spazi

La prossima edizione di Euroflora è il frutto di un progetto innovativo che si deve sposare con la rigenerazione urbana dell’area di Piazzale Kennedy e del Waterfront di Levante ed è fortemente motivata a riportare la natura al centro della vita quotidiana della comunità.

All’inaugurazione della manifestazione, Genova sarà caratterizzata da una linea di verde continua che correrà parallela alla linea blu del mare, da sempre elemento caratterizzante della città.

I contenuti e il progetto architettonico di Euroflora 2025 sono stati raccontati, in occasione della presentazione ufficiale, dall’architetto Matteo Fraschini.

Euroflora 2025 sarà un’edizione record, infatti il progetto prevede l’allestimento di un’area di 85.000 mq una superficie tre volte superiore alla precedente.

II concept di progetto firmato Urges

Il progetto architettonico della manifestazione, firmato dall’architetto Matteo Fraschini per Urges, è qualcosa di assolutamente inedito nelle linee e nei contenuti, in un crescendo di riappropriazione dello spazio verde nel contesto urbano.

Il percorso narrativo della mostra si dipanerà attraverso un dialogo con l’arte e il coinvolgimento di tutti i sensi. Sono stati scelti alcuni elementi fortemente simbolici, come il Cretto di Burri o il dripping di Pollock, riconducibili all’identità artistica di grandi Maestri del Contemporaneo che, oltre a strutturare l’articolazione spaziale dell’allestimento, richiamano l’attenzione sulle problematiche del nostro tempo: scarsità d’acqua, contaminazione tra paesaggi naturali e antropizzati, necessità di una nuova leggerezza e naturalità.

L’impostazione del progetto ribadisce l’importanza del suolo come primo riferimento dell’agire umano sulla Terra, l’elemento che abitiamo e che riunisce acqua e cielo. La sua materialità ne fa una risorsa viva, modellabile e capace di sorprendere. Un elemento da vivere attraverso la vista e il tatto. Il suolo è visto come superficie spessa lavorata e punto di incontro tra naturale e artificiale, connubio tra opera della natura e dell’uomo. Tale è il paesaggio italiano, europeo, mediterraneo.

Il concetto di contaminazione tra uomo e natura ritorna nelle Arene, disposte lungo il percorso narrativo rappresenteranno spazi destinati alla condivisione dei saperi per una crescita comunitaria.

Sulla traccia della visione della terra come superficie manipolabile, prende forma l’idea simbolo di questa edizione: gli Origami.

II simbolo di Euroflora 2025

Oltre ad essere stati riferimento e ispirazione per la progettazione generale, gli Origami sono stati scelti come simbolo di Euroflora 2025. Saranno quattro le installazioni che sapranno guidare il visitatore all’interno delle aree espositive principali: il piazzale Kennedy, il Palasport, la Marina e il Padiglione Jean Nouvel.

La grande scala, la decorazione floreale, la loro forma caratteristica e la possibilità di attraversarli ne faranno un simbolo indimenticabile di questa edizione. Gli Origami, innalzati a modelli di pratica quotidiana che possono diventare espressione artistica, diventano la metafora espositiva che sta alla base del progetto dell’architetto Fraschini e, all’interno del disegno generale, svolgeranno la funzione di Landmark.

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